Da lunedì 18 gennaio sarà possibile anche a Chioggia inoltrare la domanda per richiedere i buoni spesa per l'acquisto di generi alimentari nella grande distribuzione e i negozi di vicinato, per le persone o i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da Covid-19. Si tratta degli interventi per la solidarietà alimentare prevista dal decreto Ristori ter dello scorso novembre, che ha messo a disposizione del Comune fondi per 336mila euro.
La giunta comunale ha approvato ieri le modalità e la convenzione con gli enti del Terzo Settore, attivi nella distribuzione alimentare nell’ambito del Fondo di aiuti europei agli indigenti, nello specifico la Caritas Diocesana (gestrice dell'Emporio della Solidarietà di Chioggia) e il Centro di solidarietà Anna Dupuis (gestore del Banco Alimentare), per la distribuzione dei generi alimentari utilizzando i fondi destinati al Comune dal Governo.
La richiesta dovrà essere inoltrata in via telematica accedendo all’apposita piattaforma online messa a disposizione nel sito ufficiale del Comune, a partire dal 18 gennaio e fino all'8 febbraio 2021. Chi ha difficoltà ad accedere per via telematica in autonomia, potrà inserire la domanda tramite l'assistenza di un operatore, telefonando agli uffici dei Servizi Sociali dal lunedì al venerdì (orario 9-12) ai numeri 041 5534004 oppure 041 5534000 o ancora 041 5534012.
Tra i requisiti principali per l'ottenimento dei buoni vi è l'essere residenti nel Comune di Chioggia; l'avere subito una consistente riduzione delle entrate economiche a seguito dei provvedimenti restrittivi per emergenza da Covid-19; essere soggetti segnalati dai Servizi Sociali in situazione di particolare disagio socio-economico; la presenza nel nucleo familiare di minori o persone con disabilità; l'aver riscosso minori entrate (in rapporto alla numerosità del nucleo familiare) alla data di presentazione della domanda.
Inoltre, non beneficiare in misura sufficiente di ammortizzatori sociali (NASPI, cassa integrazione), di ristori per attività autonoma d'impresa, di sostegni come il reddito o la pensione di cittadinanza, di ulteriori contributi comunali. Infine non possedere, nel mese precedente alla data di presentazione della domanda, una giacenza bancaria o postale (conto corrente, depositi, libretti di risparmio, fondi di investimento, titoli di stato, azioni) superiore a 10mila euro.
I Servizi Sociali apriranno l'istruttoria utilizzando, le informazioni rese via web dai cittadini. Le istanze saranno oggetto di valutazione ad opera dei Servizi Sociali, a seguito della quale verrà formata una graduatoria. I beneficiari riceveranno al proprio domicilio la carta prepagata "bonus spesa", emessa e spendibile negli esercizi commerciali aderenti.
Qualora, invece, le persone beneficiarie fossero in stato di difficoltà, con capacità di mobilità ridotta (ad esempio sottoposti a misure di confinamento, anziani, disabili) o comunque segnalate dai Servizi Sociali, riceveranno a casa la spesa a domicilio, acquistata negli esercizi di vicinato del territorio dai volontari degli enti partner.
L’entità del buono spesa (carta prepagata o consegna della spesa a domicilio) sarà commisurata al numero dei componenti del nucleo: 100 euro per i nuclei composti da una sola persona, 200 per quelli composti da due persone, 300 da tre persone, 400 da quattro persone, 500 da cinque o più persone.
I Servizi Sociali del Comune di Chioggia svolgeranno i dovuti controlli, anche a campione, circa la veridicità delle dichiarazioni rese ai fini dell'erogazione della misura di solidarietà alimentare. In particolare, potrà essere richiesta la la documentazione a riprova delle dichiarazioni stesse. I benefici verranno erogati secondo l'ordine di graduatoria e fino all'esaurimento dei fondi assegnati al Comune.
«Caritas Diocesana e Centro di solidarietà Anna Dupuis – spiega il sindaco Alessandro Ferro – hanno già collaborato con il Comune la scorsa primavera in occasione della precedente distribuzione dei buoni alimentari, che ha visto 975 nuclei familiari ammessi al contributo e quindi raggiunti dagli enti del terzo settore.
Ringrazio fin da ora gli uffici dei Servizi Sociali e tutti i volontari: una rete preziosissima, che hanno svolto e tuttora svolgono un servizio indispensabile alla cittadinanza, ancor più i questi tempi difficili che vedono il perdurare della pandemia, dimostrando grande capacità sia umana che professionale».
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