martedì 26 gennaio 2021

IL COMITATO FORTE SAN FELICE LUNEDÌ 1° FEBBRAIO RIVENDICHERÀ IN LOCO L'APERTURA DELLA EX BATTERIA: «MOSELLA RISPETTI LA CONVENZIONE»

Il referente del comitato per il Forte di San Felice, Erminio Boscolo Bibi, ha scritto una lettera aperta alle autorità comunali, ai dirigenti dell'ente, alle forze dell'ordine, a Soprintendenza e Agenzia del Demanio per notificare che il 1° febbraio i volontari saranno all'ex Batteria San Felice per rivendicare il diritto a usufruire del bene storico e ambientale. Quest'ultimo, di proprietà della darsena Mosella, è gravato dall'obbligo di apertura al pubblico derivante dalla convenzione sottoscritta con il Comune e dall'atto di alienazione.
«Con la delibera n. 212 del 17 dicembre scorso - spiega Bibi - la giunta comunale ha rimodulato le precedenti modalità di fruizione, dimezzando inspiegabilmente i tempi di apertura al pubblico. Il comitato ha sùbito chiesto di rivedere quella delibera, al momento ancora inascoltato. Nell’annunciare la delibera con un comunicato stampa la giunta afferma che ora possono essere conclusi i lavori e provvedere al collaudo, sì da assicurare da febbraio 2021 la tanto attesa riapertura: ma ad oggi non siamo a conoscenza di alcuna dichiarazione di termine dei lavori, e temiamo che si voglia prolungare ad arte questa situazione».
Da ricordare che l’uso pubblico riguarda tutta la Batteria, non solo il rilevato erboso con i bunker, ma anche la parte monumentale verso la riva, che invece è sempre stata preclusa. Peraltro i lavori hanno interessato solo la parte verde del rilevato, e non questa parte sottostante: «nessuna giustificazione di mancato collaudo può essere addotta», scrive il comitato. Che conclude: «Come la fruizione pubblica, il rispetto delle servitù di passaggio rientra tra gli obblighi esplicitamente sottoscritti anche dalla società nell’atto stesso di compravendita, la cui inadempienza può dar adito a risoluzione dell’atto di trasferimento, Abbiamo avuto notizia che la Soprintendenza ha effettuato un sopralluogo per verificare il rispetto delle condizioni previste nell’atto di alienazione, e che ha anche inviato lettere al Demanio e al Comune».

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