giovedì 28 gennaio 2021

ERMINIO BIBI: «LA BATTERIA ERA STATA CONCESSA GIÀ BEN RESTAURATA ALLA SOCIETÀ MOSELLA, PRIMA DELL'ACQUISTO. VENGA RISPETTATA LA CONVENZIONE»

A stretto giro di posta, Erminio Boscolo Bibi del comitato per il Forte di San Felice risponde alla lettera che la società gestrice della darsena Mosella ha inviato agli enti pubblici per la questione relativa all'ex Batteria. «Vogliamo solo che venga fatto ciò che l'impresa ha sottoscritto davanti ai notai - esordisce Bibi - e riscontriamo una profonda inesattezza, quando nella lettera dicono che "prima era abbandonata e poi da loro stessi sistemata"».

Tale circostanza al comitato risulta infondata: «Infatti, prima che venisse rimessa a posto, era sì nella custodia dei vecchi proprietari del Mosella, in stato di abbandono, ma dal 2003 al 2007 l'allora Magistrato alle Acque (in accordo di programma con il Comune, che l'ha finanziato) aveva provveduto a un magnifico restauro della riva in mattoni e del murazzo. La Batteria era stata destinata alla fruizione pubblica, grazie anche a sottoservizi come l'allacciamento idrico e fognario.

Solo dopo - ripete Erminio Bibi - è stata data in concessione alla società Mosella, che l’ha ricevuta quindi già splendidamente restaurata. Se poi c’è stato un ulteriore decadimento, questo è imputabile a chi l’ha ricevuta in concessione, che pure aveva l’obbligo della manutenzione. La dismissione demaniale non implica che lo Stato abbia rinunciato alla fruizione pubblica e all’obbligo della manutenzione, sottoscritto dalla società Mosella davanti a un notaio. Condizioni che, ove non rispettate, possono mettere in atto la rescissione del contratto, senza restituzione dei fondi spesi e versati.
Occorre quindi il rispetto della servitù di passaggio, del codice dei beni culturali (per le alienazioni) e del codice della navigazione, per l'accesso al pubblico demanio marittimo. Incidentalmente, Bibi fa anche notare che, da ieri, uno dei cartelli al cancello metallico chiuso non presenta più l'indicazione della proprietà privata del bene, mentre da un altro accesso della Batteria è stata rimossa la riserva per i clienti della darsena. «Quanto ai tempi di chiusura dei lavori - conclude il presidente Bibi - essi ritardano naturalmente anche il dovuto collaudo, ma Mosella non ha ancora comunicato un termine». L'atto di compravendita, comunque, fissava in cinque anni il tempo massimo per effettuare le opere conservative.

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