martedì 26 gennaio 2021

PER LA PRIMA VOLTA UNITE LE CATEGORIE DEL TURISMO: «KURSAAL CASA COMUNE, GESTIONE UNITARIA SE IL COMUNE LO ACQUISTA». MA VENERDÌ INCOMBE L’ASTA

Per la prima volta negli ultimi anni, come forse solo per la lotta contro il deposito di gpl, le categorie economiche del turismo si sono ritrovate stamane pienamente unite nell'intento di far acquistare al Comune di Chioggia il centro congressi Kursaal, nel lungomare Adriatico di Sottomarina. La struttura, di proprietà della Città Metropolitana di Venezia, andrà di nuovo all'asta venerdì 29, partendo dalla base di un milione e 555mila euro: ieri la pronuncia unanime del consiglio comunale, che ha impegnato il sindaco a inviare sùbito una manifestazione d'interesse all'ente sovraordinato, per scongiurare il rischio di cattive sorprese all'asta.

L'unità manifestata dal Gruppo Turismo con GEBIS e CISA, dall'Associazione Albergatori, dal consorzio di promozione Lidi di Chioggia, dall'associazione Artigiani, dai concessionari balneari di ASCOT, di Confesercenti dalla Pro Loco e dall'Associazione Commercianti, che ha ospitato la conferenza nella sua sede di Borgo San Giovanni (qui la playlist video di alcuni interventi), non si limita solo all'identità di vedute nella questione del Kursaal: quest'ultimo infatti è stato ritenuto da tutti -sono parole di Giuliano Boscolo dell'ASA- la «casa comune delle attività economiche legate al turismo», le cui associazioni di categoria intendono stringere il proprio coordinamento anche verso ulteriori fronti, come la viabilità, la Romea, il ponte sul Brenta.
A fare gli onori di casa, il presidente dei commercianti Alessandro da Re: «Una bellissima novità, finalmente siamo coalizzati per convincere l'amministrazione ad acquisire il centro congressi. C'è la necessità prioritaria di una struttura al servizio della città, del turismo e delle imprese». L'azione forte impressa nelle ultime 48 ore ha incontrato anche il plauso di Michele Siviero degli Artigiani («Kursaal necessario per promuovere il turismo delle fiere e dei congressi»), mentre Luciano Serafini di CISA Camping ha parlato di «lobby positiva» per affrontare anche altre anomalie. Serafini ha manifestato dubbi quanto all'assenza di altri compratori del bene, sventolata dal sindaco: «La decisione di ieri va girata immediatamente alla Città Metropolitana, per mettere in sicurezza il ritorno della struttura nella disponibilità di Chioggia».

Asta permettendo, quindi, le categorie sono pronte alla gestione unitaria: un fatto inedito, nato dal sentire comune. «Dal voto di ieri bisogna passare all'operatività - conferma Giuliano Boscolo - per questo siamo di stimolo all'amministrazione. Il 29 verranno aperte le buste, ma gli enti pubblici possono agire tra loro: il Comune invii la manifestazione d'interesse senza perdere altro tempo. No al muro contro muro, la politica sia partner delle associazioni, affinché la città possa risorgere agli splendori dei decenni passati. Anche nel commercio al minuto, di strada e di contrada, attraverso incentivi alle vendite negli esercizi di vicinato per i clienti di hotel e campeggi».

Una nota polemica verso l'amministrazione arriva da Giorgio Bellemo, presidente dei balneari di ASCOT, che pur ravvisando l'elemento significativo dell'unità fra le categorie non manca di appuntare come «le opposizioni consiliari ascoltano, fanno digerire a una maggioranza assai distratta un momento come quello di ieri. Il fatto che Daniele Padoan (oggi dimissionario, ndr) non fosse a conoscenza dell'asta la dice lunga della conoscenza che alcuni amministratori hanno rispetto alle cose della città. Il sindaco comunque non ha più alibi». Bellemo insiste sul recupero del patrimonio edilizio esistente: «Servono coraggio e lucidità, no alla monocultura dei b&b come a Venezia, vogliamo che la città sia vissuta anche dai residenti, senza perdere abitanti né attività d'impresa».

Massima soddisfazione per l'obiettivo, faticosamente raggiunto, di aver svolto il proprio ruolo di stimolo verso l'amministrazione e la politica viene anche da Gianni Boscolo Moretto, presidente dei concessionari balneari riuniti in GEBIS, nonché membro della giunta provinciale della Camera di Commercio: «Il Kursaal sarà strategico anche per i giovani imprenditori e quelli futuri, oggi è la prima pietra di un cantiere». Ma cosa succede se l'asta di venerdì non dovesse andare deserta, anzi aggiudicasse il bene? «Una sconfitta per la città», dicono in coro i referenti delle associazioni, pronti a esortare l'amministrazione affinché la destinazione per cui lo stabile venne costruito sia mantenuta in ogni caso. Chiosa Serafini: «Se perdiamo il Kursaal, alibi non ce ne saranno per nessuno».

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