domenica 17 gennaio 2021
ECCO “L’ISOLA” DEI MATRIÀL: INNO EMOZIONALE DI CHIOGGIA, PATROCINATO DAL COMUNE. E NEL VIDEO DELLA RINASCITA SPUNTA ANCHE CARLO GOLDONI
C’è tanta voglia di Chioggia, in giro. Lo dice il 2020, con l’exploit del romanzo “Sommersione” di Sandro Frizziero (finalista al premio Campiello), la proiezione mondiale della serie tv “We are who we are” girata in città da Luca Guadagnino, l’attenzione ai successi sportivi della ritrovata Union Clodiense, il boom della nostalgia per come eravamo attraverso le foto d’epoca nei gruppi facebook, indici della riappropriazione di sé.
Lo conferma il 2021, con il lancio de “L’isola”, nuovo brano dei Matriàl, il cui video -girato e prodotto da Andrea Storchi e Alessandro Mazzotta- è stato patrocinato dal Comune di Chioggia, per volontà dell’assessora alla Cultura e agli Eventi Isabella Penzo, come “biglietto da visita” e inno emozionale. Con due obiettivi: far innamorare di nuovo i chioggiotti della propria città, vista secondo prospettive inedite e raccontata in rime e melodie d’impatto orecchiabile. E rivolgersi a quanti intendono visitarla già nelle prossime settimane e mesi, quando sarà di nuovo possibile viaggiare: Chioggia e Sottomarina vi aspettano e vi accolgono, in piena sicurezza, per offrirvi «cuore, cuore, cuore e dignità».
Chioggia Azzurra ha incontrato qualche giorno fa, nello splendido scenario della laguna del Lusenzo che abbraccia il centro storico e la vecchia Clodia Minor, i protagonisti di questo progetto musicale e videografico che ha lunghe ascendenze e che non si ferma certo qui: a Mattia Campanaro (voce e autore dei testi pop) e Alessandro Donin, che ha curato la produzione musicale e gli arrangiamenti, si è unito il rapper Cristiano Veronese, Cris the Real dei Casomista, in un connubio riuscito che incastra modernamente la profondità delle rime con il ritornello arioso di scuola Matriàl.
Ne esce un ritratto della città in prima persona e in presa quasi diretta, con la fierezza di vivere un ambiente unico, fortemente identitario tra la prospettiva dall’acqua dei canali e il cielo, più vicino da una delle tante terrazze del centro. A tessere il filo del discorso, nel clip, cammina Carlo Goldoni: il quale (interpretato dallo stesso Alessandro Mazzotta) non può fare a meno di annotare come l’eterna teatralità del contesto sia rimasta intatta rispetto ai suoi tempi.
Si fa presto a dire “urban”, nel 2021: ma qui non ci sono grattacieli, bensì nove ponti uguali e uno primus inter pares, nove da una parte e uno misterioso, che conduce a un Cristo sorgente dall’acqua, come dall’acqua implorano salvezza le tolèle e il San Paolo del Carpaccio. Salvezza dall’emergenza, anche se il brano era stato scritto e pensato prima del lockdown, è nella restrizione che ha acquisito se possibile ancora più forza e motivazione per esporsi.
I bambini che giocano a pallone all’oratorio, le coppie che scattano selfie sulla Vena, i negozianti che al mattino alzano le serrande e lo struscio al mercato del “zioba”, nel clip tutto parla della volontà di rinascere. Magari in una città senza automobili, come insegna la calle del Seminario: si può fare, si può ballare, cantare e recitare a Chioggia, andare in barca come fosse una passeggiata e bearsi dell’orologio da torre più antico del mondo. «Sarà la piazza in centro un pomeriggio di domenica, sotto i portici ritrovo facce che ho dimenticato. Sarà importante ricordarti quando parto, sarà la tua storia a ricordare il nostro tempo»: questa laguna è lo specchio dell’anima. Benvenuti a casa nostra, nell’Isola dei Matriàl.
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