mercoledì 9 dicembre 2020

ACQUA ALTA DI IERI, IL SINDACO FERRO CHIEDE ALLA REGIONE L'EMANAZIONE DELLO STATO DI CRISI PER I CENTRI STORICI DI CHIOGGIA E SOTTOMARINA

Il sindaco Alessandro Ferro, che ieri era in sopralluogo nelle ore dell'acqua alta, oggi ha scritto alla Regione del Veneto per chiedere venga dichiarato lo stato di crisi relativo ai centri storici di Chioggia e di Sottomarina. Un'altra lettera è stata inviata stamane alla commissaria straordinario per il Mo.S.E., architetto Elisabetta Spitz: «Non nascondo lo sconforto - scrive il sindaco - che io, come primo cittadino, e la città intera abbiamo vissuto, in quanto il mancato sollevamento delle barriere del Mo.S.E. ha causato notevoli danni alle abitazioni ed alle attività economiche, costrette a correre ai ripari in tempi molto rapidi, al fine di scongiurare guai ancor peggiori».

Ferro ha chiesto alla commissaria di conoscere le ragioni le quali hanno fatto sì che nella giornata di ieri il Mo.S.E. non fosse in funzione, consapevole che un suo utilizzo avrebbe salvato la città: «Ho chiesto inoltre - prosegue il sindaco - a che punto sia la realizzazione della conca di navigazione alle bocche di porto di Chioggia, la cui rapida conclusione garantirebbe ai pescatori clodiensi di poter raggiungere il mare Adriatico e quindi di poter lavorare, anche quando le barriere del Mo.S.E. risultino essere alzate. Per la marineria chioggiotta – conclude Alessandro Ferro – già così duramente colpita dalla crisi del periodo, perdere giornate di lavoro in mare è a dir poco devastante».
Ieri lo stesso primo cittadino, assieme all'assessora Genny Cavazzana e ai volontari della Protezione Civile erano presenti anche a Punta Gorzone, finita sott'acqua per la piena dei fiumi Brenta e Bacchiglione. È il vicesindaco e assessore al demanio Marco Veronese oggi a scrivere alla Direzione Difesa del Suolo della Regione del Veneto, ribadendo la disponibilità del Comune a mettere in atto tutte le azioni utili per risolvere i problemi degli abitanti e la messa in sicurezza del territorio.
«Negli ultimi mesi – ricorda il vicesindaco Veronese – sono state due le riunioni con la Regione per questo tema. La prima l'11 giugno, alla presenza del dirigente ingegner Marco Puiatti, dell'ingegner Rodolfo Borghi per il Genio Civile di Padova, della consigliera regionale Erika Baldin e di un rappresentante delle famiglie della zona. Successivamente, il 12 ottobre, abbiamo incontrato in videoconferenza l'Autorità di Bacino distrettuale delle Alpi Orientali, che assieme alla Regione è l'ente competente per risolvere il problema.
È stato evidenziato che, per procedere con le opere di messa in sicurezza di tale area, è necessario venga modificato il Piano di Assetto Idrogeologico. Il Comune, pur non avendo in carico le opere di compensazione, si è detto nuovamente disponibile a collaborare – conclude il vicesindaco – ma il problema va studiato e affrontato assieme alla Regione: perciò invito i consiglieri regionali, in particolare chi siede in maggioranza (Marco Dolfin, ndr), a trovare assieme al Comune una soluzione che possa definitamente mettere in sicurezza le famiglie, affinché non si sentano abbandonate dalle istituzioni».
Il sindaco ha, infine, sollecitato la Regione del Veneto affinché vengano iniziati tutti gli interventi di ripascimento necessari all’immediata sistemazione del litorale, ribadendo l’inefficacia del prolungamento dei pennelli da poco realizzati a Isolaverde e l'urgenza di individuare soluzioni a lungo termine per Isolaverde e Sottomarina.

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