Sarà rimosso giovedì 3 dicembre, in concomitanza con l'appuntamento internazionale del Wreck Removal Day, il relitto del peschereccio Adelinda, che lo scorso 7 settembre era affondato lungo il canale San Domenico dove era ormeggiato in disarmo, nei pressi del mercato ittico all'ingrosso. A occuparsi delle operazioni saranno gli addetti dell'impresa Boscolo Bielo, dopo alcuni precedenti tentativi non andati a segno nei giorni immediatamente successivi al disastro: il via ai lavori è fissato alle 8.30 del mattino, e le previsioni lasciano intendere che in tale circostanza non dovrebbero esserci ulteriori problemi a complicare il perfezionamento dell'opera.
«Il canale dovrebbe rimanere finalmente sgombro - sostiene Emanuele Mazzaro, direttore del mercato ittico - e ne godrà l'immagine della città, che si sta preparando a un Natale senza precedenti. Il mercato ha contribuito in modo decisivo a questa operazione, mettendo a disposizione un importante schieramento di forze e mezzi, sondando fin da subito la prevenzione di rischi ambientali e per la navigazione, previ solleciti alle istituzioni, a tutti i livelli».
Il 21 settembre il tentativo dei vigili del fuoco non andrò a buon fine, dal momento che le pompe in dotazione si erano rivelate insufficienti a svuotare le grandi quantità di acqua imbarcata, mentre una settimana più tardi era stata l'assenza di un pontone in grado di sollevare lo scafo a impedire il suo recupero. Giovedì, in particolar modo tra le ore 11 e le 12, opereranno una gru e un pontone, alla presenza di sommozzatori e vigili del fuoco dell'autopompa lagunare di Chioggia.
Il recupero del relitto dell'Adelinda sarà seguito a distanza anche dagli esperti internazionali della Salvage and Wreck Removal Conference di Londra. «Terminerà finalmente questo spiacevole capitolo - conclude Mazzaro - e il canale sgomberato garantirà maggior spazio agli ormeggi in banchina, consentendo anche di apprezzare lo striscione esposto per i primi sessant'anni dalla fondazione del mercato, che recita "Custodi dell'Adriatico"».
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