venerdì 25 dicembre 2020

2020, UN ANNO DI CHIOGGIA (AZZURRA)

A Chioggia, come nel resto d’Italia e del mondo, il 2020 potrebbe ridursi a una sola parola, un’asettica formula chimica di cinque lettere e due numeri che purtroppo abbiamo imparato a conoscere da vicino fin da febbraio. Il Covid-19 non ha ancora esaurito la sua portata devastante, anche se s’intravede la luce in fondo al tunnel grazie alle prime vaccinazioni.

In città ha mietuto 56 vittime nelle due ondate, prima i più anziani e poi anche persone in età sempre più giovane, oltre alle centinaia di positivi, di isolati, di nuovi disoccupati, di esercizi chiusi. Il 22 e 23 febbraio le prime notizie, il 26 il primo caso in città, l'8 marzo la zona rossa, fino a maggio sono ancora nella memoria le immagini della Protezione Civile coi suoi altoparlanti, della consegna delle mascherine a domicilio, Chioggia e Sottomarina deserte, le campane a morto nella frazione di Valli. E poi la ripresa dei contagi a metà ottobre, con decessi sempre in età meno avanzata.

Il Coronavirus ha condizionato in maniera decisiva, e si spera non definitiva, quasi tutto l’arco degli avvenimenti nell'anno più bisestile del solito, che Chioggia Azzurra ha compendiato come sempre nel report di fine anno. Il 3 ottobre, però, la città e la laguna hanno avuto la prova che il sistema Mose di paratoie mobili funziona anche col maltempo, e tiene davvero indenne le città dall’acqua alta: è una notizia di portata storica, anche se la "dimenticanza" dell'8 dicembre ha ripiombato tutti nell'incubo di un tempo, e la tromba d'aria del 15 ottobre non ha lasciato danni leggeri. Era stato il presidente del consiglio Giuseppe Conte a presiedere all'ultima prova generale, il 10 luglio alla bocca di porto del Lido-Treporti.

Durante l’estate, l’apparente maggior libertà ha portato decine di adolescenti locali, spesso minorenni, a organizzarsi in “gang” e ad aggredire con pretesti i coetanei delle città limitrofe, che avevano la sola colpa di non essere concittadini e di volersi divertire in vacanza. Ogni sera di fine luglio, praticamente, ci sono state risse e pestaggi fra il lungomare e piazza Europa, con appendici all'esterno dei bar di viale Umbria. Il 2 agosto le forze dell'ordine avevano identificato la quindicina di protagonisti, compiendo un blitz a domicilio qualche giorno più tardi. Ma il 2020 ha portato anche l'esasperazione di riva Vena sud contro le intemperanze di Marco Penzo, finito anche in canale, e il fastidio verso le scritte murali di Tiziano Salvagno detto "postin" che hanno imbrattato chiese e palazzi.

Agosto è stato anche il mese dell’omonimo decreto governativo, che in uno dei suoi articoli ha bloccato l’entrata in funzione del deposito di gpl in Val da Rio, motivando lo stop con la sua costruzione in un luogo protetto dall’UNESCO come la laguna veneta: politica e cittadini tirano un sospiro di sollievo, ma la partita non è chiusa dal momento che l’impresa Costa Bioenergie ha avanzato ricorso e non si accontenta dei 29 milioni di indennizzo stanziati dal governo. A fine gennaio gli stessi funzionari dell'UNESCO erano stati in visita al sito.

Il 2020 è stato anche l’anno di alcune massicce operazioni antidroga, come la Tsunami dello scorso 6 febbraio, condotta da Carabinieri e Guardia di Finanza, che ha assestato un duro colpo allo spaccio di cocaina. Altri spacciatori molto coinvolti nel giro sono stati messi in condizioni di non nuocere nelle settimane successive, quandi si è insediato in città il nuovo Commissario di Pubblica Sicurezza, Flavio d'Addario. E sempre le Fiamme Gialle hanno rinvenuto quantità di droga nascoste sotto i tombini al parco per i Diritti dei Bambini all'isola dell'Unione, frequentato anche dagli adolescenti.

Nell'anno che sta per finire hanno preso il via alcune importanti cantieri, come il controverso parcheggio scambiatore all’isola dell’Unione, il progetto per il nuovo lungomare (dove ALDI ha costruito un supermercato a ridosso dei bagni Clodia), il piano per l'area dei Ghezzi, l'asfaltatura di molte strade grazie al "tesoretto" della Legge Speciale. Non sono mancate le controversie, mentre il 2021 è proiettato all'avvio della zona a traffico limitato nel centro storico di Chioggia: sarà finalmente il prodromo alla pedonalizzazione integrale sempre più urgente?

A proposito di controversie, non certo piana è stata l’assegnazione della “Barca” di Ridotto Madonna alla cooperativa Approdo, allo scopo di farne un servizio educativo per bambini da zero a 6 anni, e la destinazione a casa di riposo dell’ex colonia Turati (c'è il progetto della società Altinia): nel primo caso l'impresa sociale vicina a Comunione e Liberazione aveva "venduto" le iscrizioni ancor prima di essere certa, materialmente, di contare sul bene che era in disuso da sempre. Nel secondo la perplessità è tutta per la convivenza della residenza per anziani con la vicina movida delle spiagge.

Anche per la viabilità in entrata e uscita da Chioggia, il Duemilaventi è stato agitato: rinviati più volte, da ottobre a ieri l'ANAS ha dato corso ai lavori lungo il ponte translagunare delle Trezze, senza che venisse ancora completato l'intervento al ponte che attraversa il Brenta tra Brondolo e Ca' Lino. Anzi, in quest'ultima location viene a più voci reclamata la necessità di una pista ciclabile (senza contare che il secondo ponte sul Brenta è ancora alla fase degli espropri). Maestranze all'opera anche al ponte sopra l'Adige, e a quello "del Musichiere". Se la Romea piange, la ferrovia Chioggia-Rovigo non ride, fra autosostituzioni e corse cancellate.

Tornando agli effetti virali del Covid, essi si sono fatti sentire nell'economia: se il turismo ha tenuto nei mesi di punta, pesanti sono le conseguenze nei confronti del porto, dell’orticoltura e della marineria. Poche le commesse, tante le casse integrazioni; il radicchio è stato venduto anche a soli 10 centesimi il kg, oltre che finito maciullato per esasperazione. E la riduzione in sede europea dello sforzo di pesca ha limitato la portata dei mercati al minuto e all'ingrosso: quest'ultimo ha compiuto sessant'anni, ma al suo esterno galleggia ancora il relitto del peschereccio Adelinda, affondato il 7 settembre.

Frattanto, Chioggia torna ad avere tre suoi esponenti politici nel consiglio regionale veneto. Non succedeva dalla legislatura 2000-2005, con Carlo Alberto Tesserin, Lucio Tiozzo ed Elso Resler: le elezioni del 20 e 21 settembre, che hanno dato al presidente uscente Luca Zaia la forza del 75% dei consensi, hanno portato a palazzo Ferro Fini il leghista Marco Dolfin, in maggioranza e Jonatan Montanariello del PD all'opposizione, dove (dopo qualche giorno di diatriba giudiziale per capire a chi spettasse il seggio) è rientrata per il rotto della cuffia anche Erika Baldin, unica rappresentante del Movimento 5 Stelle. Nel 2021 a Chioggia si voterà per le elezioni comunali, e la "macchina" della politica già si scalda: in questi giorni viene ventilata la spaccatura del M5S, con una parte consistente che guarderebbe all'accordo con il centrosinistra, a sostenere -forse- la lista civica promossa dall'ex portavoce del comitato No GPL, Roberto Rossi. Si voterà a giugno, staremo a vedere cosa succede.

Da ricordare anche, en passant, la chiusura dell'ufficio postale di Cavanella d'Adige, la raffica di furti nelle case tra gennaio e inizio febbraio, quella alle BMW in agosto e più avanti nei parcheggi previo taglio dei copertoni, la soluzione alla vertenza delle case demaniali costruite lungo il Lusenzo, le intemperanze di una quarantenne alterata nei locali del centro storico, l'Union Clodiense stabilmente nell'alta classifica del campionato di serie D, la rimozione della gru dal Granaio, la partenza della chiatta Romano P per Ancona, una rissa senza quartiere in un ristorante ai Saloni, il concordato preventivo per la CAM, la querelle per le antenne 5G (ci saranno sviluppi a breve), l'incidente all'istruttore di polizia locale Sante Ravagnan, nuove riprese cinematografiche che hanno visto Chioggia come set, gli incendi del 18 settembre in calle Doria Chiozzotto e la fuga di gas che il 5 dicembre ha ucciso Andrea Nordio in calle Boegani...

Nel 2020 la città ha salutato, oltre alle vittime del virus (tra essi il cooperatore della pesca Sergio de Antoni, l'allenatore di basket Alessandro Roncato, l'ex portiere Eros Seda, il magistrato di origine chioggiotta Gianni Griguolo) anche l'organista Carlo Oro -precocemente deceduto a 40 anni il 6 maggio- e il musicista Franco Storchi, l'ex consigliere regionale Giancarlo Gambaro e l'ex consigliere comunale Roberto Pizzo, l'imprenditore Guido Zambonin e don Pierangelo Laurenti parroco a San Martino, le decane albergatrici Fortunata Tiozzo Caenazzo e Maria Tiozzo Fasiolo, ma anche due figure borderline, note nel bene e nel male come Mariano Perini e Fabio Bighin.
Infine, il network Azzurra che state leggendo. È stato un anno di crescita professionale, con nuovi ingressi sia in ambito giornalistico da Venezia, che di videomaking ed editing da Chioggia; è stata lanciata e implementata la rassegna stampa quotidiana, spesso con ospiti, oltre al coinvolgimento nell'entourage di nuovi operatori alla macchina da presa, la prosecuzione dell'esperienza settimanale di Zioba News in partnership con gli ambulanti del mercato del giovedì, l'invenzione del bagno in mare domenicale fuori stagione, che troverà massima sublimazione di nuovo a Capodanno. Per il 2021 possiamo solo continuare così: grazie, naturalmente, a voi lettrici e lettori, spettatrici e spettatori, prime fonti di un lavoro giornaliero sempre più apprezzato nei numeri e nel consenso.

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