lunedì 16 marzo 2020

SETTE NUOVI POSITIVI A VALLI, UNO IN RIANIMAZIONE A CHIOGGIA. L'OSPEDALE È QUASI SATURO: PRONTO SOCCORSO DIVISO IN DUE, SPOSTATO IL TENDONE

Aumenta purtroppo il numero delle persone contagiate dal Coronavirus in città. Questa mattina il sindaco Ferro ha dato notizia di un nuovo caso verificatosi ieri, e a questi se ne sono aggiunti altre sei nelle ultime ore, quasi tutti residenti a Valli di Chioggia: tra essi anche una 35enne in condizioni critiche, aiutata a respirare tramite l'erogazione di ossigeno. Stamane un paziente è stato intubato al reparto di Terapia Intensiva dell'ospedale clodiense, e così nella notte un 61enne di Valli, che poi è stato trasportato al nosocomio di Dolo.
Quest'ultimo frequentava lo stesso bar dove era solito presenziare anche Fiorello Bertaggia, il 68enne di Valli deceduto otto giorni fa: la frazione purtroppo si sta rivelando sempre più un "cluster" per l'incubazione del virus, considerando che il primo paziente chioggiotto di cui si è avuta notizia lì risiede (un anziano di 86 anni ricoverato a Mestre), mentre il parroco don Massimo Fasolo è in leggero miglioramento al policlinico di Padova, dove giace supino e supportato dal respiratore: decisivi i prossimi due giorni.
A Dolo è stata trasferita anche una 90enne malata dall'ospedale di Chioggia, dal momento che il centro rivierasco si va configurando quale una delle strutture adibite pressoché interamente alla cura del Covid-19, come Villa Salus a Mestre e Jesolo per il Veneto orientale.
Queste disposizioni fanno parte del nuovo piano regionale, che prevede l'aumento del numero di posti letto in Terapia Intensiva (ne saranno collocati altri due all'ospedale di Chioggia, dato l'approssimarsi del punto di saturazione) e l'invio degli operatori dello SPISAL nelle aziende per verificare attraverso i test le condizioni di salute di chi vi lavora, in merito sempre al Coronavirus.
I casi di positività comunque sono in netto aumento, e così i ricoveri continui di persone anche fra i 60 e i 70 anni con febbre e dispnea. I sanitari rivolgono anche il pressante appello a non acquistare mascherine fatte in casa attraverso i tutorial online, perché non sono a norma.
Oggi nel primo pomeriggio la Protezione Civile ha spostato dalla riva del Lusenzo la tenda di servizio che era stata collocata per accogliere gli eventuali sospetti sintomatici che chiedono di essere sottoposti al tampone: la tensostruttura ora campeggia davanti all'ingresso del Pronto Soccorso, mentre all'interno il reparto è stato diviso in due sezioni, nella previsione di un picco che potrebbe arrivare nelle prossime ore.

Intanto proseguono anche i controlli della Polizia Locale, della Polizia di Stato e dei Carabinieri alle persone che circolano, cui viene chiesto il certificato di giustificazione del loro movimento, e alle attività di somministrazione che possono agire solo attraverso le consegne a domicilio.
Ieri 124 persone sono state sottoposte a controllo, nessuna denunciata, così come nessuna denuncia per le oltre 140 attività d'impresa visitate dalle forze dell'ordine.

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