sabato 28 marzo 2020

SCARSEGGIANO LE MASCHERINE FFP3 AL PRONTO SOCCORSO, APPELLO A IMPRESE E PRIVATI CHE NE AVESSERO IN DOTAZIONE: «DATELE AI SANITARI»

Cominciano a scarseggiare le mascherine con filtro FFP3 al Pronto Soccorso di Chioggia. Nel reparto tra i più cruciali dell'ospedale, che lavora a ciclo continuo per fronteggiare l'emergenza da Covid-19 oltre ai piccoli e grandi infortuni della vita quotidiana, gli ordini di materiale che sono stati inviati tardano a essere esauditi: quindi si fa pressante l'appello alle imprese e ai privati che ne avessero in dotazione, di concederne l'uso ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari in servizio al Pronto Soccorso, dove l'afflusso di pazienti ieri e nelle scorse ore è stato davvero considerevole.
Dopo alcuni giorni che parevano lasciare sperare in un rallentamento, è tornato a correre il ritmo dei contagi: ieri 7 persone sono state riscontrate positive e ricoverate all'ospedale di Chioggia, 5 quelle trasferite a Dolo dove tra ieri sera e la scorsa notte sono decedute tre persone, così come 2 sono gli scomparsi all'ospedale di Schiavonia. Intanto don Massimo Fasolo, il parroco di Valli e Conche, è in attesa di iniziare la riabilitazione al reparto di Malattie Infettive del policlinico di Padova: il sacerdote è comunque molto provato, respira con difficoltà ed è alle prese con l'invasione di un batterio da debellare.

Nella sua conferenza delle 12.30, il presidente della giunta regionale Luca Zaia ha detto che la prossima settimana in Veneto potrebbe essere quella peggiore, e anche per questo chiederà il prosieguo delle restrizioni oltre il 3 aprile: già da domani, domenica 29 marzo, i supermercati e i negozi di alimentari continueranno a rimanere chiusi la domenica e nei giorni festivi in tutta la regione. Le scorte comunque saranno assicurate negli altri giorni, e pertanto è insensato accalcarsi in coda per arraffare il più possibile nel timore che i generi di prima necessità spariscano, creando così pericolosi assembramenti nonostante la regola del metro di distanza.
Il presidente del Veneto si è detto molto preoccupato per la situazione nelle case di riposo, dove si sono verificati circa 30 decessi a causa del sommarsi dell'infezione da Covid-19 alle precedenti patologie croniche degli anziani: «Noi vogliamo che tutti coloro che possono salvarsi dal virus siano salvati», ha detto Zaia: e per fare questo occorrono percorsi separati, con i pazienti positivi isolati dagli altri e la messa in sicurezza degli operatori al lavoro. In tutto il Veneto sono stati oltre 88mila i tamponi praticati finora, mentre è ai nastri di partenza la sperimentazione a domicilio dei farmaci antimalarici (clorochina e idrossiclorochina) così come di quelli anti-AIDS.

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