sabato 14 marzo 2020

TRASFERITO A SCHIAVONIA IL PAZIENTE CHE ERA IN RIANIMAZIONE ALL'OSPEDALE DI CHIOGGIA. UN CASO DI POSITIVITÀ AL VIRUS NEI CANTIERI CO.NA.VAR.

Ammontano a 22 le persone sotto attenzione medica a Chioggia per il contagio da Coronavirus. Lo hanno confermato ieri il sindaco Alessandro Ferro e il report regionale diffuso dall'Azienda Zero dell'ULSS, che distinguono tra le due persone ospedalizzate nel nosocomio cittadino e i 20 in stato di isolamento domiciliare. A questi si aggiungono i casi in trattamento all'ospedale all'Angelo di Mestre e al reparto Malattie Infettive di Dolo; a tal proposito, il paziente che si trovava in terapia intensiva a Chioggia è stato trasferito all'analogo reparto di Rianimazione dell'ospedale di Schiavonia.
Un caso di positività è emerso anche all'interno dei cantieri navali Co.Na.Var, in via Canali a Chioggia: la struttura è stata precauzionalmente chiusa e gli altri dipendenti sono a casa in "quarantena". Rimane enorme intanto lo sforzo che stanno profondendo i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari in queste ore: il picco delle infezioni pare non sia ancora stato raggiunto, in tanti si dicono pronti al peggio e a dover fronteggiare l'aumento repentino dei contagi nei prossimi giorni. «Un positivo non fa più notizia», afferma sconsolato il personale: la speranza è che le risorse umane e materiali siano tali da poter gestire un'ascesa la meno acuta possibile.
Per preservare i posti letto di area intensiva, in previsione di un massiccio afflusso di pazienti, la Regione del Veneto ha definito e attivato una serie di nuove modalità operative dell’intero sistema sanitario, disponendo tra l’altro la sospensione dell’attività chirurgica non urgente che richieda ricovero in terapia intensiva post operatoria, ad eccezione degli interventi indifferibili in considerazione delle condizioni cliniche dei pazienti, e la sospensione delle attività di specialistica ambulatoriale pubblica e privata convenzionata, ad eccezione delle categorie temporali U (urgente) e B (breve) e degli ambiti materno infantile e oncologico.

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