martedì 10 marzo 2020

CORONAVIRUS, LE RISPOSTE DEL SINDACO: I NEGOZI POSSONO RIMANERE APERTI. MA NELLA CITTÀ DESERTA NON POCHI STANNO DECIDENDO DI TENERLI CHIUSI

Alle ore 13 di oggi il sindaco di Chioggia Alessandro Ferro si è collegsto dal Municipio via facebook, utilizzando la pagina istituzionale del Comune, per connettersi in diretta con la cittadinanza e dare alcune risposte relative all'emergenza da Coronavirus. Il primo cittadino ha specificato che tra le "comprovate situazioni di necessità” che giustificano i movimenti rientra l'approvvigionarsi della spesa e anche l'assistenza ai genitori anziani. L'attività sportiva di allenamento è consentita solo all'aperto e mantenendo le distanze di sicurezza, mentre i centri estetici sono parificati alle piscine e alle palestre, giustificandone la chiusura.

Quanto all'uso delle mascherine, Ferro ha ribadito che -secondo istruzioni- quelle normali vanno usate solo in presenza di sintomi e in caso di assistenza agli infetti, non a comune protezione dal contagio; per questo secondo aspetto soccorrono quelle evolute, con filtro speciale.
Molte le domande relative all'afflusso dei turisti, alle attività per asporto e al mercato settimanale: nella prima questione, il sindaco spera che con senso di responsabilità i pendolari del turismo non si mettano in viaggio nel weekend. «Ho dato comunque disposizione - dice Ferro - di attivare e rafforzare i controlli in entrata per sabato e domenica».
Chi somministra alimenti per asporto può lavorare anche dopo le 18, orario di chiusura tassativa al pubblico; le consegne a domicilio possono dunque proseguire di sera, evitando i contatti personali all'atto della consegna del prodotto. Molto sentita l'istanza di certezza riguardo il mercato settimanale: «L'ultima risoluzione di domenica scorsa assieme agli altri sindaci - continua Ferro - era favorevole a continuare a programmarli, lo stesso decreto Conte li limita solo nel fine settimana.
Tuttavia dal 2 marzo i sindaci non possono più emanare ordinanze in materie contingibili e urgenti di ordine pubblico, demandando il compito alla Regione». Il sindaco attende delucidazioni in merito dal Prefetto, cui ha scritto più volte: «In ogni caso la decisione sarà presa collettivamente assieme alle altre città».
Nessuna limitazione per il trasporto pubblico di linea, né per i taxi né per i servizio di noleggio con conducente. Proseguono anche i mercati ortofrutticolo e ittico (quest'ultimo contingentando gli accessi a un solo operatore per azienda conferitrice), mentre possono rimanere aperti i negozi: «Chiuderli è una scelta individuale del titolare», ha chiosato Alessandro Ferro. E infatti non mancano i casi di sospensione volontaria dall'esercizio: la pasticceria Nordio di Sottomarina, il bacareto da Morgan e la Baia dei Porci, studi di parrucchieri come Tiziano Hair hanno chiuso i battenti chi per tre giorni, chi fino al 3 aprile.
E se il BEFeD consegnerà a domicilio i galletti, nel vicino emporio Decathlon sono letteralmente spariti i pesi e altri attrezzi ginnici, attraverso i quali chi fa palestra si allenerà a domicilio. D'altronde ieri sera alle 22 la città era praticamente deserta, in piazza Italia erano rimaste aperte solo due gelaterie, così l'open shop in corso del Popolo: pochissimi anche i giovani in circolazione.
A Venezia è allarme per gli hotel, destinati a chiudere nelle prossime ore, lasciando a terra circa 7mila dipendenti tra cui alcuni chioggiotti, sottoposti a ferie forzate o a cassa integrazione. Anche l'emporio della solidarietà gestito dalla Caritas a Borgo San Giovanni svolgerà il proprio servizio solo all'esterno, mentre è stato istituito un numero di telefono verde per la consegna gratuita dei farmaci a domicilio: l'800 189 521 è destinato a chi non è in grado di recarsi in farmacia per gravi malattie o disabilità.

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