Era praticamente pronta, l'ordinanza che il sindaco Alessandro Ferro stava per firmare prima di andare in diretta nella pagina facebook del Comune di Chioggia, quando è arrivato l'annuncio di un analogo provvedimento da parte del presidente della giunta regionale Luca Zaia, che in quanto organo sovraordinato necessita l'armonizzazione degli atti dei Comuni.
La stretta temuta è infine arrivata: su richiesta anche delle forze dell'ordine, di modo da agevolare la loro opera di controllo del territorio nonostante l'esiguità delle risorse umane disponibili, il primo cittadino ha deciso di chiudere i cimiteri (assicurando l'inumazione e tumulazione alla presenza dei soli parenti stretti), di vietare la circolazione pedonale lungo l'anello del Lusenzo, limitando gli spostamenti dei podisti e dei proprietari di cani a soli 200 metri dal proprio domicilio. Ancora, sarà vietato l'ingresso nei parchi e nelle aree verdi, oltre che lungo il litorale di Sottomarina e Isolaverde, diga foranea compresa.
Il provvedimento della Regione va nella stessa direzione, aggiungendo anche che fino al 3 aprile saranno chiusi la domenica i negozi di alimentari e i supermercati, mentre resteranno aperte le farmacie di turno e le edicole. Nel corso della diretta, Ferro ha detto che l'ordinanza gli è stata molto richiesta da più parti: il testo è stato concordato con l’intera amministrazione, e i consiglieri sia di maggioranza che di minoranza, con i quali ha anticipato stamane al telefono i singoli contenuti.
«L'atto di Zaia - ha commentato il sindaco - è necessario e doveroso, che evita di lasciare un sindaco a gestire da solo la situazione senza dati o con dati tardivi, limitandone l'operatività». Altri colleghi del vicinato, infatti, secondo Ferro non erano intenzionati a emanare un provedimento del genere.
Quanto ai dati, il sindaco di Chioggia ha lamentato un ritardo da parte dell'ULSS 3 Serenissima nel fornirli al Comune: «Si tratta di una decisione governativa - ha aggiunto Alessandro Ferro - in quanto l'Unità Sanitaria ora non può più diffondere nemmeno al responsabile della salute del territorio i nomi e i recapiti fisici e telefonici di contagiati e isolati domiciliari, dal momento che lo stesso monitoraggio è affidato appunto alle ULSS.
Questo comunque ci mette in difficoltà nell'operare i controlli». Ieri alle ore 17 il numero dei positivi nel territorio comunale era salito di sei unità, passando da 34 del giorno precedente a 40; l'aumento in tutta la provincia segna +73. I direttori del mercato ittico e ortofrutticolo hanno chiesto e ottenuto interventi di pulizia risanante e disinfettante negli spazi.
Per ciò che riguarda la situazione di Valli -dove stamane è scomparso il secondo paziente, Delfino Arcolin- il sindaco si dice «rassicurato» dagli esperti dell'ULSS, che non parlano di chiudere la frazione come era successo a Vo' nel Padovano: le condizioni sono differenti, ora non si tratta degli albori di un'epidemia bensì di un fenomeno diffuso dappertutto, e non ha senso parlare di cluster. Il parroco della frazione, don Massimo Fasolo, continua nei miglioramenti: il religioso 61enne è ricoverato in Terapia Intensiva a Padova, intubato ma sveglio e con quadro radiologico discreto nonostante l'aggressione di un batterio. Alla popolazione di Valli e Conche arrivano i saluti del sacerdote, che è cosciente.
Quanto agli autobus affollati nella linea 11, Ferro ha auspicato i raddoppi delle corse, e si è detto commosso da un cittadino che -in possesso di due mascherine con filtro- ne ha donata una alla polizia locale: «Distribuiremo quelle regionali quando ne saremo in possesso - ha concluso il sindaco - e abbiamo contattato anche alcuni laboratori per confezionarne di altre. L'ordinanza di oggi è solo un tassello per stringere le maglie del contagio, ma ritengo che i problemi riscontrati non vedano ancora una sufficiente responsabilità individuale.
È il caso, ad esempio, i raduni di ragazzini nei propri appartamenti per fare festa: è inaccettabile che ciò avvenga. Il sindaco non può controllare questo, perciò adulti e giovani sono responsabili delle proprie azioni. Occorre evitare le frequentazioni anche dei parenti, manco per cene tra fratelli. Faccio il massimo per proteggere i cittadini, ma spero che anche altri facciano la propria parte».
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