Primo giorno di conferimento al mercato per il radicchio nuovo di Chioggia, questa mattina nella struttura ortofrutticola di Brondolo. C'erano timori per il fixing delle quotazioni, dovuti all'incertezza della quantità che andrà effettivamente venduta, ma stamane i primi 80 quintali di prodotto sono stati trattati a 67 centesimi il kg (a scelta) e poi a 60 (la rimanenza). Una quantità ancora minima per valutare gli effetti dell'emergenza da Covid-19, mentre ben più rilevante sarà il responso che attende gli operatori del settore tra la fine di questa settimana e poi la prossima, quando saranno immessi sul mercato oltre 1000 quintali di radicchio.
Tra coloro che attendono gli sviluppi c'è anche Giuseppe Boscolo Palo, il presidente del Consorzio di tutela del Radicchio di Chioggia IGP e amministratore di Chioggia Ortomercato del Veneto: «Anche gli anni scorsi era iniziata così - ricorda il presidente - ma l'influenza dello status quo sarà riscontrabile appunto più avanti. I frigoriferi delle imprese sono colmi: se il prodotto sarà sufficiente alle esigenze del commercio, non si deprezzerà. Viceversa, se sarà in eccesso rispetto alla domanda, i prezzi caleranno drasticamente. E non sarà conveniente venderlo a 10 o 20 centesimi il kg per risollevarsi».
Boscolo ha avuto ieri un colloquio anche con il direttore della Coldiretti veneziana, anch'egli preoccupato di una contrazione delle vendite: «Serve una cabina di regia tra istituzioni, mercato e associazioni dei prodotto - conclude Giuseppe Boscolo Palo - perché i fondi erogati anche ieri dal governo sono solo in prestito. Ma al settore non servono prestiti».
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