mercoledì 22 aprile 2020

RADICCHIO, TAVOLO VERDE STAMANE TRA COMUNE, ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E ORTOMERCATO: SUBITO RISORSE, E POI RIPENSARE L'INTERO SISTEMA DI FILIERA

Subito un contributo-shock quale ossigeno per le aziende agricole del territorio, al fine di mantenerle operative. A medio e lungo termine, il ripensamento della filiera che dai produttori e dalle loro organizzazioni, attraverso la trasformazione e la distribuzione, porta sulle tavole il radicchio di Chioggia. Le due soluzioni sono state esplicitate questa mattina, durante un incontro in videoconferenza tra il Comune di Chioggia (rappresentato dall'assessore all'agricoltura e ai mercati Daniele Stecco e dall'ufficio politiche agricole con il dirigente Gianni Favaretto) e le associazioni di categoria come la CIA, la Coldiretti e la Confagricoltura, assieme all'Ortomercato nella persona del presidente Giuseppe Boscolo Palo.

È chiaramente la situazione del radicchio a preoccupare il "tavolo verde", con il suo valore sceso addirittura a 10 centesimi: «I problemi sono strutturali da anni - commenta l'assessore Stecco in dialogo video con Chioggia Azzurra - e il Coronavirus ha accentuato uno stato che già di per sè non era roseo. Ora, in una situazione totalmente negativa, deve poter emergere quel cambiamento necessario a risalire, perché nel sistema c'è qualcosa che non funziona». Obiettivo del meeting a distanza è la redazione di una lettera agli enti sovraordinati (Regione, governo e Unione Europea) per chiedere l'utilizzo di strumenti finanziari appropriati, ad esempio i piani di sviluppo rurale.
«Le aziende rischiano la chiusura - continua Stecco - se non mettono entrate a bilancio. Per cui si tratta di racimolare denaro, sapendo che ogni comparto agroindustriale è in difficoltà, e che i soldi erogati non saranno moltissimi». Si confida intanto nel prossimo decreto Conte, che sarà emanato probabilmente alla fine della settimana, il quale metterà in campo altri 50 miliardi. Risulta tuttavia difficile determinare l'attuale perdita effettiva del settore radicchio: il presidente di Chioggia Ortomercato, Giuseppe Palo, stima in almeno 3 milioni e mezzo il danno, ma si teme le cifre possano essere anche più alte.
Un ulteriore aspetto considerato nella videoconferenza di questa mattina riguarda i frigoriferi delle imprese commerciali a largo raggio, che sono ancora pieni del prodotto raccolto nei primissimi mesi dall'anno: questo stallo, acuito dalla chiusura dei mercati internazionali e dal blocco degli alberghi, dei ristoranti e dei catering, penalizza anche la vendita del radicchio nuovo e fresco. Tra le ipotesi avanzate, l'obbligo di distruggere il prodotto stoccato nei frigoriferi, come già avvenuto in passato. E il futuro prossimo non si annuncia più roseo: «Ci aspettiamo un'altra ondata di difficoltà a maggio», ha concluso l'assessore Daniele Stecco.

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